Bucato smart: stendere i panni fa risparmiare 2.000 euro e 3 tonnellate di CO₂

Stendere i panni all’aria non è solo un’abitudine del passato: può tagliare i costi e ridurre l’impatto ambientale più di quanto si pensi.

Ogni giorno buttiamo i vestiti in lavatrice senza pensarci troppo, e lo stesso vale per l’asciugatrice. È comoda, veloce, risolve il problema in pochi minuti. Ma ci siamo mai chiesti quanto ci costa davvero, in termini di soldi ed energia? In alcuni Paesi del mondo, stendere i panni è la norma, mentre in altri—come negli Stati Uniti—l’asciugatrice è diventata quasi indispensabile.

Il problema è che questo elettrodomestico consuma un sacco. Più di quanto immaginiamo. E non solo dal punto di vista della bolletta, ma anche per l’impatto ambientale. In molte zone del mondo, il sole e l’aria fanno tutto il lavoro senza chiedere nulla in cambio, ma negli Stati Uniti l’80% delle famiglie possiede un’asciugatrice. Per fare un confronto: in Corea del Sud siamo sotto il 30%, in Germania poco più del 40%, e nel Regno Unito si arriva appena al 60%. Insomma, una dipendenza vera e propria.

Questa abitudine si riflette anche nei consumi nazionali. Negli USA, le asciugatrici assorbono il 3% dell’energia residenziale totale, ovvero sei volte più delle lavatrici. E tutto questo si traduce in un costo astronomico: oltre 7 miliardi di dollari all’anno solo per far girare questi apparecchi. Senza contare che per produrre quell’energia vengono emesse più di 27 milioni di tonnellate di CO₂. Numeri che fanno riflettere.

A partire da questi dati, alcuni ricercatori si sono chiesti: e se la gente tornasse a stendere i panni all’aria? Quanto si potrebbe risparmiare? E quanto ne guadagnerebbe l’ambiente? Le risposte sono decisamente interessanti.

L’impatto dell’asciugatura tradizionale sui costi e sull’ambiente

Uno studio della University of Michigan ha messo nero su bianco i numeri di questo possibile cambiamento. Se una famiglia americana smettesse completamente di usare l’asciugatrice, nel corso della vita dell’elettrodomestico risparmierebbe oltre 2.100 dollari (circa 2.00 euro). Ma non è solo una questione economica: si eviterebbero anche più di 3 tonnellate di emissioni di CO₂ per ogni casa.

Gli studiosi hanno anche scoperto che un mix tra asciugatura naturale e asciugatrice è la seconda strategia più efficace, sia per ridurre le spese che per limitare l’inquinamento. E la cosa curiosa? Comprare un’asciugatrice più efficiente non sempre porta a un vero risparmio, anzi. Dipende molto dalla regione in cui si vive: in zone dove l’elettricità proviene dal carbone, l’impatto ambientale può aumentare fino al 220%. Al contrario, in aree con una rete più pulita, come quelle alimentate da energia idroelettrica, si possono ridurre le emissioni anche del 90%.

Lenzuola stese (Depositphotos foto)
Lenzuola stese (Depositphotos foto) – www.findbest.it

Piccoli cambiamenti per un grande impatto

Ovviamente, non tutti sono pronti ad abbandonare l’asciugatrice da un giorno all’altro, ma anche piccoli accorgimenti possono fare la differenza. Ad esempio, usarla di notte, quando il consumo energetico generale è più basso, riduce le emissioni dell’8%. Per chi teme che i vestiti si induriscano con l’asciugatura all’aria, basta un veloce giro in asciugatrice—senza un intero ciclo—per ammorbidirli un po’.

E per quelli che pensano di non avere spazio per stendere i panni? Non serve un giardino enorme o un balcone gigantesco. Anche in un piccolo appartamento, basta trovare un angolo non troppo umido né troppo freddo e lasciare che l’aria faccia il suo lavoro. Alla fine, è solo questione di abitudine. E magari, con il tempo, potremmo anche scoprire che il bucato steso ha un profumo migliore di quello “sparato” fuori dall’asciugatrice.

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